L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi.

ANTONIO RASICCI

Il nostro laboratorio artigianale

Arrivano foto, disegni e progetti e Antonio non si tira indietro, anzi, inizia a dialogare con una clientela entusiasta, creativa che propone sempre sfide nuove.
Dall’incontro tra l’artigianato più tradizionale e la tecnologia nasce così l’ecommerce di “A qualcuno piace ferro”, realizzato e gestito dalla figlia.
Antonio si dedica completamente al suo laboratorio con ingegno e passione, con l’aiuto concreto della moglie Maria nelle singole fasi di lavorazione e imballaggio dei suo piccoli tesori. L’esperienza si arricchisce ogni giorno di più e la ricerca di soluzioni sempre nuove ed originali sono il cavallo di battaglia del laboratorio.

“Quando sono arrivata in Italia, cercavo un fabbro che fosse capace di realizzare le strutture in ferro che utilizzavo come base per le mie opere, compito non semplice, perché il ferro doveva diventare parte integrante dei lavori, accompagnando la loro unicità esaltando il valore di oggetto d’arte. Avevo bisogno di una persona sensibile, capace di capire non solo i disegni, ma l’intenzione contenuta in essi, cioè avevo bisogno di un artista del ferro.

Un giorno mio marito trovò online un oggetto creato da Antonio, un semplice attaccapanni, ma già dalle semplici linee del progetto e dalla simmetria leggera del pezzo, si intravedeva una mano esperta e sensibile. La sensazione che si trattasse della persona che stavo cercando fu poi confermata dalla conoscenza telefonica di Antonio, nel discutere i miei progetti con lui. Il solo problema era la distanza, io in Trentino e lui in Abruzzo; come avremmo potuto fare?
La distanza non è stata un problema, inviavo a Antonio i modelli in carta con le misure, Antonio li trasformava in realtà e mi spediva per posta tutto il lavoro, perfetto nei dettagli, l’esatta esecuzione di quello che avevo immaginato. Ed ecco che avevo trovato l’artista del ferro! Grazie Antonio, hai aggiunto tanto valore al mio lavoro.

IL MIO AMICO FABBRO
Antonio Rasicci ( il figlio del sarto ) curioso e instancabile lavoratore del ferro, ingegnoso e creativo, non mi è dato sapere come e quando abbia incontrato il ferro per la prima volta, chi gli abbia indicato tale via, però immagino che come tutti i pricipianti del mestiere agli inizi non sapesse da dove cominciare poiché non possediamo forme di sapere assolute e incontrovertibili, non siamo custodi di progetti totalizzanti, bensì, molto più umanamente, di progetti a corto raggio direi ragionevoli. Lo conoscevo di vista sapevo che sin da ragazzo fosse appassionato di radiotrasmittenti, solo qualche anno fa ho avuto modo di conoscerlo più da vicino, quale artigiano del ferro, persona umile e concreta. Ho avuto modo di frequentare la sua officina spartana ( casalinga) sita sulle colline di Nereto dove ho avuto l’occasione di vederlo all’opera, siamo subito diventati amici. Ho avuto subito la sorpresa di scoprire un artigiano creativo borderline tra artigianato e arte, direi geniale, grintoso , ma umile soprattutto là ove tracima nella perversa volontà di potenza, e, quindi, sulla necessità di riconoscere il limite che da sempre ci abita. Ho visto il mio amico fabbro affrontare in solitudine lavori usuranti e complessi e di grandi dimensioni, con leggerezza e precisione, l’ho osservato forgiare grande maestria creazioni geniali, titolando eloquentemente la sua attività “A qualcuno piace ferro “. Sottolineando in tal modo la sua passione per uno dei mestieri più antichi del mondo, l’ho osservato plasmare come fosse argilla l’ostico materiale ferroso, tra fuoco incudine e martello, dando forma e vita ad ogni manufatto artistico. E’ risaputo che per accedere alla professione di fabbro sia necessario svolgere un periodo di apprendistato presso la bottega di un fabbro, durante il quale, con l’affiancamento a fabbri più esperti, si acquisisce una fondamentale esperienza lavorativa diretta, sui metodi di forgiatura, taglio e saldatura dei prodotti in metallo, attribuisca una qualifica professionale adeguata. Ma nel nostro caso dobbiamo considerare che il nostro caro Antonio è un autodidatta capace di autoeducarsi al mestiere al pari di un grande Maestro, risolvendo ogni difficoltà con ingegno creatività e passione. E’ un onore esserti amico, caro Antonio Rasicci.